BLANDINA: “LE IMPRESE FATICANO A TROVARE LE FIGURE GIÀ FORMATE”

venerdì 31 marzo 2023

«Il paradosso è che l'offerta di lavoro in Sicilia è in aumento ma mancano i profili più qualificati e sono difficili da trovano persino quelli per i posti che non richiedono particolari competenze». L'allarme non è nuovo ma rischia di assumere proporzioni sempre più grandi e drammatiche, come conferma Ivo Blandina, il vicepresidente vicario di Sicindustria e di Unioncamere Sicilia, l'associazione che riunisce e rappresenta 460 mila imprese nel commercio, industria, artigianato e agricoltura, nonché presidente della Camera di Commercio di Messina.
I dati sono veramente sconfortanti...
«Su circa 63 mila nuove assunzioni che si potrebbero fare nell'Isola, il 40 per cento di queste si scontra con la mancanza di richieste. Ed è una statistica che non tiene conto dei lavoratori stagionali, come quelli legati al turismo, che sono diventati quasi introvabili. In media una impresa su tre ha difficoltà a trovare una figura che possieda un'elevata professionalità e inoltre ci vogliono da 5 a 6 mesi per individuarla. La stessa cosa, però, accade anche per posizioni considerate meno impegnative con il risultato che diventa sempre più complicato per un'azienda portare avanti il suo progetto di crescita, magari puntando a nuovi mercati o alla transizione ecologica".
In quali settori si avverte di più la mancanza di professionalità?
«Tra quelli ad alta qualifica scarseggiano gli esperti in amministrazione finanziaria e marketing, gli ingegneri e in generale chi si occupa di nuove tecnologie e della digitalizzazione. Ma anche l'agricoltura, che è in continua evoluzione come nell'enologia, avrebbe bisogno di agronomi e geologi e nel turismo sarebbe necessaria una migliore formazione per rendere veramente competitivi i servizi, l'accoglienza e la ristorazione. Ma oggi una parte della cosiddetta manodopera, soprattutto tra gli stagionali che potrebbero essere assunti dalle imprese turistiche, chiede di lavorare in nero pur di mantenere il reddito di cittadinanza: sotto questo profilo il sussidio, che è sacrosanto per aiutare le fasce più deboli della popolazione, ha creato non poche distorsioni che devono essere corrette. È evidente che così il sistema non funziona: occorre un'analisi congiunturale per fare in modo che domanda e offerta di lavoro si incontrino più facilmente».
Di chi è la responsabilità di questa situazione?
«Non certo delle imprese siciliane che tagliano sempre il traguardo nonostante siano costrette a sopportare handicap notevoli sul fronte dei trasporti, della logistica e di una rete digitale non ancora efficiente come dovrebbe. E questo senza mettere nel conto le difficoltà provocate da una burocrazia soffocante e da una qualità dei servizi non all'altezza».
 


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