Semplificazione della nuova disciplina delle procedure di autorizzazione e gestionali delle cave; snellimento burocratico; entità dei canoni e chiarezza sugli oneri e sugli adempimenti di ripristino ambientale affinché non si cumulino, entrambi, in capo alle imprese.
Sono queste le priorità che le aziende del settore lapideo siciliano mettono sul tavolo in vista dell’approdo in Aula del disegno di legge n. 239/A sul riordino della normativa dei materiali da cave e materiali lapidei.
Sicindustria, il Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna e il Consicav, Consorzio siciliano cavatori, auspicano infatti “che si riesca ad arrivare all’approvazione di un testo che sia in linea con quello spirito innovativo indispensabile per dare una risposta adeguata alle esigenze di un comparto costretto a fare i conti con una normativa ferma da oltre 40 anni. La realizzazione di importanti e strategiche infrastrutture pubbliche e la pressante domanda di materiali lapidei di cava richiede adeguate risposte per rafforzare il comparto estrattivo regionale che già riveste un ruolo primario per l’economia siciliana e che assumerà sempre più una funzione strategica, al fine di rendere esecutivi i piani infrastrutturali finanziati. Ciò che ci auguriamo, a questo punto, è che la classe politica siciliana rispetti le aspettative di un comparto che, nonostante le difficoltà, continua a rappresentare una eccellenza nel panorama mondiale”.