GIUSEPPE RUSSELLO A REPUBBLICA PALERMO: CARINI, AREA INDUSTRIALE INVASA DAI RIFIUTI «LA POLITICA CI UCCIDE»

domenica 18 settembre 2022

«Mi sono vergognato, per l’ennesima volta. Ho accompagnato investitori americani e austriaci alla mia azienda attraversando strade piene di cumuli di immondizia, sacchi neri, vasche da bagno abbandonate. Il totale degrado delle nostre aree industriali, non solo quella di Carini dove opero, è la rappresentazione plastica del completo disinteresse della politica nei confronti delle industrie».
Usa toni forti Giuseppe Russello, presidente di Sicindustria Palermo e a capo di Omer, azienda di produzione di interni ferroviari quotata in borsa. «Ma questa situazione simboleggia anche la totale incapacità della politica. In campagna elettorale tutti danno le loro ricette per lo sviluppo ma intanto le nostre aree industriali invece di attrarre imprese rischiano di far morire quelle che ci sono».
Le aree industriali che dovrebbero essere il cuore della tanto agognata crescita economica sono ridotte a deserti privi dei più basilari servizi. Ma dentro ci lavorano centinaia di imprese e migliaia di dipendenti. Solo in quella di Carini le imprese attive sono 660 con più di 5mila impiegati e un fatturato che supera i due miliardi di euro. Altre 370 a Brancaccio con 3.600 dipendenti e 1,1 miliardi di fatturato e poi Termini Imerese con 494 imprese, 3mila dipendenti e 600 milioni di fatturato. «Ma continuano ad essere considerate corpi estranei – lamenta Russello – come l'intero settore manifatturiero. Fra 11 ex consorzi Asl e 60 zone industriali i soldi servono solo per pagare gli stipendi mentre gli investimenti perle infrastrutture sono a zero. Le strade sono state cedute ai Comuni che non hanno i fondi neanche per pulirle e le poche opere realizzate aspettano anche tre anni per essere collaudate».
Per Russello non è un problema di mancanza di risorse: «I soldi ci sono ma non vengono impegnati perché non si sa neanche chi in concreto deve gestire queste aree industriali».
Insomma, mentre si parla tanto di attrarre investimenti il biglietto da visita non è dei migliori: «Gli stranieri sono gentili, sorridono e non dicono nulla - racconta Russello - e soprattutto poi entrano nelle nostre aziende e vedono che è tutto un altro mondo. Perché non esiste più la fabbrica brutta e sporca, ma i nostri politici non viaggiano, non lo sanno. Per questo dico che c'è un problema di incapacità della politica che non riesce a comprendere i bisogni delle aziende private. Il lavoro non arriva da Marte, lo creano gli imprenditori che pedalano ogni giorno mentre la pubblica amministrazione arranca».
Le zone industriali del Palermitano fanno anche parte delle famose Zes, le zone economiche speciali guidate da un commissario per attrarre nuovi investimenti grazie a una lunga serie di agevolazioni. «Le Zes sono irrilevanti se i commissari hanno solo il potere di accelerare gli iter ma non hanno capacità di spendere. Bisogna investire sui servizi, dalle fogne alla fibra sennò è solo una passerella. Le Zes rischiano di essere l'ennesima illusione dopo la 488 e i patti territoriali».
Dal sindaco di Carini, Giuseppe Monteleone, più che rassicurazioni arrivano altre cattive notizie: «Noi facciamo il possibile - spiega - ma ci hanno ceduto la gestione delle strade senza le risorse necessarie e le aree industriali rimangono escluse dai nostri piani regolatori perché dipendono da Irsap. Così noi enti locali già in difficoltà non possiamo pianificare. Malgrado questo stiamo predisponendo l'appalto per pulizia e diserbo nell'area industriale mentre io mi trovo a gestire un Comune con 60 dipendenti in meno mentre la popolazione è raddoppiata a 40mila abitanti». E c'è un'ultima tegola sull'area industriale: «La palazzina servizi Asl e 4mila metri quadri di area è andata all'asta e la Regione non è intervenuta, come aveva fatto a Brancaccio. Così l'ha acquistata un privato e adesso da lì dovranno andar via carabinieri, finanza e uffici comunali lasciando la zona ancora più abbandonata».
 


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