INTERVISTA A LEONARDO LICITRA, TRAINO DA SUD EST

venerdì 15 luglio 2022

Leonardo Licitra, ragusano, 48 anni, laurea in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano, presidente di Sicindustria Ragusa traccia un’analisi sulla situazione economica e infrastrutturale dell’area iblea.
Sull’appalto della Ragusa-Catania, alla luce delle attuali controversie, non c’è il rischio che non tutti i lotti potranno essere assegnati se non ci sarà una copertura aggiuntiva del finanziamento complessivo?
«Nonostante i ritardi sul cronoprogramma, in base al quale si sarebbero dovute chiudere le procedure per l’appalto entro maggio di quest’anno, resto fiducioso innanzitutto perché i bandi saranno pubblicati nel giro di qualche settimana, a partire dal prossimo 4 luglio, poi perché ci sono già state le corrette interlocuzioni tra Anas, Regione siciliana e Ance Sicilia, che ha anche ritirato il riscorso al Tribunale amministrativo regionale e, infine, perché sono già state previste risorse aggiuntive per coprire gli aumenti dei prezzi».
Per l’autostrada Siracusa-Gela è arrivato il finanziamento per il lotto Modica-Scicli. Come bisognerà muoversi per ottenere il finanziamento degli ultimi lotti?
«Anche per questa infrastruttura sono accessibili le opportune risorse. Quasi 4,7 miliardi di euro della nuova programmazione nazionale sono destinati alle opere il cui progetto è già in fase avanzata. Il lotto della Modica-Scicli potrà essere avviato perché dispone del progetto esecutivo e grazie al finanziamento potrebbe essere immediatamente cantierabile».
L’area orientale e, in particolare, la provincia di Ragusa, rientra tra le zone economiche speciali. Quale apporto e in che termini lo sviluppo delle Zes potrà dare all’isola e al versante orientale in particolare?
«I due commissari stanno già lavorando in sinergia con i territori. La gran parte delle Zes siciliane si trova, però, nelle aree industriali che, da parecchio tempo, attendevano una riforma legislativa, approvata dal parlamento regionale lo scorso dicembre ma fino ad oggi non attuata. In particolare, si attende la nomina dell’organo di governance dell’Irsap che svolge gli indirizzi strategici di programmazione, promozione, valorizzazione ed incremento delle attività produttive. Risultato, scontiamo dal 2012 la mancanza di un interlocutore importante e determinante come Irsap. Vulnus che ha ripercussioni anche sulla reale operatività delle Zes».
Dalle analisi di Confindustria, dalla provincia di Ragusa arriva una quota significativa dell’export della regione. Quali sono i punti di forza dell’area iblea?
«Il modello di sviluppo economico di questa provincia si basa su una forte aggregazione tra tessuto imprenditoriale e tessuto sociale che ha portato allo sviluppo di una realtà fatta di piccole e medie imprese tenace e laboriosa che ha saputo crescere e innovarsi. E, nonostante lo svantaggio della posizione geografica decentrata della provincia e delle diseconomie esterne, gli imprenditori iblei hanno saputo valorizzare e rafforzare la sinergia tra i diversi settori dell’economia locale e farsi conoscere nei mercati internazionali nel segno della qualità e dell’eccellenza».
Quale ruolo potrà giocare Ragusa e tutto il Sud-Est nell’era della transizione ecologica dei prossimi anni?
«Considerato il crescente fabbisogno di energia e la forte interdipendenza dell’Italia dalle forniture estere di combustibili per la produzione di energia e di calore e nell’ottica di una efficace transizione energetica alle ‘rinnovabili’ è assolutamente indispensabile sfruttare, senza pregiudizi esclusivamente ideologici, le potenzialità del sottosuolo per quanto riguarda il gas naturale e sfruttare i sottoprodotti delle produzioni agricole, zootecniche e avicole locali per la produzione di biogas».
Quali sono le priorità di Sicindustria Ragusa per il futuro?
«Sicindustria Ragusa continuerà a dare il proprio contributo sui temi della rappresentanza, così come fatto sino ad oggi. Abbiamo affrontato e stimolato il governo regionale attraverso l’analisi e la denunzia di criticità qualitative e temporali alla base della valutazione di centinaia di progetti di investimento privati e continueremo a fare da pungolo affinché questa regione possa contare su un impegno ordinario e costante in tema di programmazione, valorizzazione e incremento delle attività produttive e per favorire la definizione di un ambiente amministrativo meno ostile allo sviluppo manifatturiero. Dovremo intensificare i rapporti con le Istituzioni locali anche alla luce delle collaborazioni richieste in tema di nuovi fondi comunitari e organizzare momenti di riflessione e discussione su temi attuali come la transizione ecologica e la trasformazione delle economie digitali».


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