BONGIORNO AL GIORNALE DI SICILIA: «SUBITO IL CREDITO D`IMPOSTA SUL COSTO ENERGIA»

venerdì 2 settembre 2022

«Due sono le emergenze: l'energia e la burocrazia. Bisogna affrontare questi mostri per puntare finalmente allo sviluppo del Paese, che passa attraverso lo sviluppo delle imprese». Lo afferma Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria.
Quali sono le priorità che chiedete alle forze che governeranno Paese e regione dopo le imminenti elezioni?
«Dal punto di vista delle imprese chiediamo che finalmente nei primi punti ci sia lo sviluppo del Paese, e quindi delle imprese, perché è un dato assodato che lo sviluppo passa dalle imprese. Le priorità immediate più gravi e urgenti da affrontare, quelle per cui gli imprenditori ci sommergono di telefonate, sono la crisi energetica e la cattiva burocrazia».
Come pensate vada affrontata la crisi energetica?
«Stiamo superando ogni livello di accettabilità, i costi sono decuplicati. È uno dei temi per cui non si può certo aspettare il 25 settembre e poi tutti i passaggi successivi. Bisogna intervenire subito con provvedimenti adeguati. Credo che sia al livello nazionale che regionale se si sospendesse per una giornata la campagna elettorale per dedicarsi a un provvedimento a sostegno delle famiglie e delle imprese si darebbe un bel segnale, oltre a fare una cosa indispensabile. Gli imprenditori tra l'altro non solo affrontano bollette insostenibili, ma spesso si trovano davanti a difficoltà nelle forniture o a richieste di garanzie ulteriori per timore che diventino insolventi a causa dei costi energetici. Il credito di imposta scade il 30 settembre e ci auguriamo venga rinnovato e anzi aumentato. I 30 centesimi sul costo del carburante sono già stati riassorbiti dagli aumenti, ed è crisi per tutto il settore dell'autotrasporto. Serve un tetto al costo dell’energia. Insomma è una priorità assoluta e immediata se non si vuole che vada tutto all'aria».
Il presidente Musumeci ha redarguito i dirigenti regionali per i ritardi nei pagamenti alle imprese, cose ne pensa?
«Da anni lamentiamo, come sistema delle imprese, dei ritardi insostenibili della pubblica amministrazione nei pagamenti alle imprese. La nostra però è rimasta finora una voce che grida nel deserto, inascoltata dalla politica regionale. Oggi finalmente vediamo il richiamo di Musumeci ai dirigenti regionali. Richiamo cui speriamo seguano i fatti visto che, in un momento così delicato caratterizzato da una crisi economica importante, ritardare i pagamenti alle imprese è un atteggiamento irresponsabile e, oserei dire, criminale».
Cosa intende?
«È l'altra grande e più costante fonte di problemi per le imprese. Le procedure amministrative sono il tema principale di lamentele e richieste. Oltre al ritardo dei pagamenti - che è grave - il problema sono i ritardi della pubblica amministrazione ancora di più nelle autorizzazioni. Governo nazionale e regionale devono incidere su queste cose, allora avremmo la possibilità di insediamenti produttivi. Serve ad esempio incidere sul potere sostitutivo del dirigente. Non servono leggi inutili e inapplicabili: al contrario serve un testo unico, semplice, brevissimo che faccia chiarezza su tempie modi delle autorizzazioni».
Un altro tema prioritario?
«Mettere mano realmente al cuneo fiscale sul costo del lavoro, che vuol dire impattare in modo concreto e reale sulle aziende ma anche sulle famiglie, aumentando la capacità di spesa in un tempo in cui l'inflazione sta raggiungendo livelli che non ricordavamo da anni».
Per quanto riguarda il PNRR?
«È fondamentale, ed è un altro tema per il quale non si può lasciar passare il tempo. Se non si procede ai passi stabiliti perderemo decine di miliardi di euro. E i tempi sono serrati, la scadenza del PNRR nel 2026 è più prossima di quanto sembri, considerando che dovranno essere finite le opere finanziate, e invece siamo ancora alle prese con le riforme e ben prima della fase dei progetti. È un'occasione importante da sfruttare al massimo, sono stati fatti dei concorsi per personale adatto a far procedere il PNRR, vanno implementati. E poi ci vuole che i fondi europei e quelli del PNRR vadano resi integrati, che sembra ovvio, ma in Sicilia abbiamo già visto casi assurdi: opere realizzate con un fondo che sono totalmente inutilizzate perché non è stata realizzata l'infrastruttura con un altro fondo, la strada d'accesso. Serve una cabina unica di regia per sfruttare al massimo e in modo intelligente tutti i fondi disponibili».
Per i giovani?
«Un tema importante per noi imprese quanto per i giovani è quello della formazione. È indispensabile per le imprese che hanno intenzione di crescere e di creare occupazione. Serve una formazione vera di qualità, che non sia pensata per far passare il tempo ma per creare delle professionalità che davvero servono e che, anzi, le aziende faticano a trovare. Spesso non si può assumere perché chi esce dalla scuola e dall'università non ha una formazione utile immediatamente applicabile al lavoro, e per adattare la risorsa servono anni. Così i giovani non trovano lavoro e le aziende non trovano dipendenti. Serve invece una formazione mirata e per di più rapida, perché oggi il tempo utile per intervenire sul mercato si va sempre più accorciando e si rischia che restino fuori tanto le aziende che non hanno trovato le professionalità adeguate tanto i lavoratori che si sono formati male e lentamente per qualcosa che alla fine del ciclo non serve più. (*OBA*)
 


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