Designazione Presidente e Vice Presidenti Confindustria Enna

venerdì 21 novembre 2008

 

La giunta della Confindustria Ennese ha approvato la designazione dei vicepresidenti indicati da Grippaldi - presidente designato alla riconferma - insieme alle linee programmatiche dell'attività fino al 2011.
I Vicepresidenti insieme al Presidente designato saranno sottoposti alla definitiva approvazione assembleare entro il 20 dicembre.
 
Si tratta di Giovanni Arena- Giovane imprenditore del Gruppo Arena -Franz Bruno - Presidente di Acquaenna - Vincenzo Di Cataldo - Imprenditore nel settore delle manutenzione impiantistiche e dell'edilizia - Vincenzo Singarella - Costruttore e Presidente del Consorzio FidiEn -
 
Le principali linee su cui Grippaldi ha avuto l'assenso della Giunta:
Commercio estero. Si intende promuovere la creazione di una rete regionale per l'export che, partendo da Enna, possa unire le forze imprenditoriali rappresentate nelle associazioni più vicine ed a noi più simili (Ragusa –Siracusa – Caltanissetta - Agrigento).
 
CREDITO BANCARIO- E' importante per noi che, dopo la fusione dei consorzi fidi, che sarà sancita dal sigillo notarile il 15 dicembre, e considerata la tempesta finanziaria che viviamo, che si possa creare un nuovo modello di rapporti banche-imprese.
Per molti anni da una parte e dall'altra c'è stato un atteggiamento che mirava perlopiù ad inseguire emergenze.
Occorre invece che la questione credito possa essere affrontata in modo strutturale dal primo all'ultimo giorno della vita di un impresa. Per questo bisognerà promuovere un assiduo confronto con le banche partner e con le quali si possano instaurare rapporti duraturi. Proporrò quindi la creazione di un coordinamento permanente che sia in grado di garantire da un lato tempi di risposta delle banche adeguati e dall'altro pianificazione coerente e congrua con le reali esigenze delle imprese.
 
LOGISTICA ED ENERGIA. Davanti a tutti come nonostante i fondi comunitari di agenda 2000, la realtà infrastrutturale della nostra provincia sui fronti della logistica e dell'energia è immutata. Occorre che si possa pianificare e realizzare un sistema di infrastrutture che ci facciano uscire dall'isolamento logistico e viario, occorre che Provincia, Anas, Rete ferroviaria siano chiamati ad un tavolo operativo che si misuri su proposte e progetti. A noi il compito di individuarli e farli definire perché siano pronti per le chance di finanziamento. Utile sarà aprire un tavolo con la Regione e con il Distretto regionale della logistica.
 
Analoga situazione sul fronte energia. Le nostre aziende, per definizione energivore, sono davanti ad un bivio. Soccombere sotto il peso della bolletta energetica o trovare soluzioni d'investimento che possano compensare. Il conto energia e l'uso di fonti rinnovabili è certamente una strada, ma se non si superano le difficoltà di pianificazione e di gestione burocratica regionale non potranno realmente partire le iniziative in questo settore.
 
Burocrazia e procedure amministrative rappresentano un problema che già da solo basterebbe per deprimere ogni sforzo di investimento privato, in più è ormai acclarato l'uso improprio e fuori dalle regole delle leve burocratiche che i responsabili delle PP.AA. ne fanno per conseguire risultati poco consoni al normale andamento della buona amministrazione, fatti che la cronaca ci riporta di frequente e che vanno fronteggiati con unitarietà e con vigore.
 
La stagione di contrasto alle pressioni mafiose che da due anni Confindustria Sicilia ha intrapreso, deve essere considerata la scuola per una presa di posizione altrettanto forte contro la Pubblica Amministrazione e la sua deviazione dal seminato istituzionale. Per cui snellimento e legalità nei rapporti con la PP.AA. devono essere un obiettivo che a livello regionale dobbiamo perseguire.
 
Il settore delle costruzioni noto per essere il motore economico della provincia, è strettamente dipendente dagli investimenti pubblici che notoriamente sono in una fase di grave regressione.
 
E' necessario che l'azione dell'associazione sia di forte pungolo agli investimenti pubblici ed alla predisposizione di un adeguato parco progetti, senza il quale ogni possibile fonte di finanziamento rischia di non essere
utilizzata.
 
Insieme burocrazia pesante e ritardo ed inadeguatezza sul fronte investimenti pubblici arrecano un grave peso anche alle iniziative private, che nonostante i PRG inadeguati e le ristrettezze del mercato mostrano una capacità di investimento di buon auspicio.
 
In questo quadro le asprezze fiscali cui siamo esposti e la sostanziale rigidità di vedute della Agenzia Entrate esigono un confronto aperto e concreto, perché si possa affrontare l'eventuale contenzioso ad armi pari.
 


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