Al via il Decreto Ristori, cosa fare per ottenere i contributi

giovedì 29 ottobre 2020

Il presidente della Repubblica ha firmato il cosiddetto Decreto Ristori (Decreto-legge 28 ottobre 2020 n.137) che prevede misure a sostegno dell'economia, contributi a fondo perduto per le imprese e aiuti ai lavoratori colpiti dalle restrizioni necessarie per contenere la seconda ondata di contagi da Covid-19.

Ecco una sintesi

L'ammontare complessivo del decreto legge è di 5 miliardi e 400 milioni.

 

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LE IMPRESE

CHI NE HA DIRITTO E IN CHE MISURA

Il nuovo contributo a fondo perduto andrà a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive, senza limiti di fatturato (quindi anche a chi supera i 5 milioni) e avrà un tetto massimo di 150mila euro.

 

CONDIZIONE NECESSARIA

Per accedere ai benefici l’ammontare del fatturato di aprile 2020 dev’essere meno del 66% del fatturato di aprile 2019.

 

LE CATEGORIE

Sono 53 le categorie individuate attraverso i codici Ateco che otterranno i nuovi contributi a fondo perduto. L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto ottenuto col decreto rilancio, in funzione del settore di attività dell’esercizio.

Nell’allegato trovate i codici ATECO delle categorie ammesse e il coefficiente di ristoro.

 

ESCLUSI

Il decreto prevede che non siano ammessi a contributo coloro che hanno aperto la partita iva dopo il 25 ottobre 2020 o coloro che hanno cessato l’attività prima del 25 ottobre 2020

 

 

 

COME OTTENERE IL CONTRIBUTO

 

1) RISTORO AUTOMATICO.

Le aziende che avevano già chiesto il contributo in base al cosiddetto Decreto Rilancio (DL 19 maggio 2020 n. 34) RICEVERANNO IL CONTRIBUTO AUTOMATICAMENTE CON BONIFICO SUL PROPRIO CONTO CORRENTE DA PARTE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE.

2) Le aziende che non avevano chiesto il contributo nell'ambito del Decreto Rilancio POTRANNO FARE RICHIESTA ALL'AGENZIA ENTRATE ESCLUSIVAMENTE CON LA PROCEDURA WEB AVVIATA IL 10 GIUGNO SCORSO PER IL DECRETO RILANCIO.  In questo secondo caso, il contributo sarà calcolato sulla base dei criteri già previsti dal Decreto Rilancio. 

La somma ricevuta NON concorrerà al calcolo della base imponibile delle imposte sui redditi.

 

FONDO DI SOSTEGNO PER IMPRESE DI TURISMO CONGRESSI FIERE ED EXPORT

 

Un miliardo a sostegno inoltre redistribuito così:

400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator;

100 milioni per editoria, fiere e congressi;

100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale;

400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.

 

CREDITO DI IMPOSTA SUGLI AFFITTI
È stata prorogata per i mesi di ottobre, novembre e dicembre la misura contenuta nel decreto rilancio che garantiva alle imprese uno sconto sulle imposte pari al 60% dei canoni di affitto degli immobili ad uso non abitativo e del 30% dei canoni per affitto d’azienda. La misura non prevede limiti per quanto riguarda il volume del fatturato di un’impresa, a patto che rientri in quelle individuate nell’allegato 1 e che registri almeno il 50% del fatturato nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 rispetto agli stessi mesi del 2019. Il credito può essere ceduto al proprietario dell’immobile.


IMU
Anche la seconda rata è stata cancellata, per le imprese interessate dalle limitazioni. Riguarda naturalmente i proprietari di immobili che sono anche gestori delle attività che vi hanno luogo.

 

CONTRIBUTO PER LE FILIERE DI AGRICOLTURA E PESCA

Un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive. Il sostegno avviene con contributi a fondo perduto a chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019.

 

 

NUOVA CASSA INTEGRAZIONE

Con un intervento da 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche. È prevista un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della riduzione di fatturato. La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.

 Esonero dal versamento dei contributi previdenziali

Viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021. 

L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato ed è pari:

  • al 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%;
  • al 100% dei contributi previdenziali per i datori che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%. 

BLOCCO LICENZIAMENTI

È stato prolungato fino al 31 gennaio 2021.

Indennità per i lavoratori dello spettacolo e del turismo
Il governo ha deciso di dare una nuova indennità “una tantum” (cioè una sola, almeno per il momento) di 1.000 euro ai lavoratori intermittenti e autonomi che l’avevano già ricevuta con il decreto agosto (il numero 104). Come all’epoca, i beneficiari individuati sono i lavoratori dello spettacolo; quelli del turismo che abbiano almeno trenta giornate di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto ristori e che siano stati licenziati; agli stagionali e intermittenti di altri settori, con gli stessi requisiti; agli autonomi senza partita IVA.

 

Per un ulteriore approfondimento qui la nota redatta da Confindustria


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