DL Liquidità, antimafia in autocertificazione per ottenere i benefici

martedì 12 maggio 2020

 Un protocollo d'intesa tra SACE Ministero dell'Interno e Ministero dell'Economia e delle Finanze per accelerare le verifiche antimafia sulle imprese che chiedono i benefici.

Il Protocollo contempera due esigenze.

La prima: la necessità di garantire che i fondi alle imprese possano essere erogati con tempestività per assicurare continuità alle attività economiche.

La seconda la prevenzione amministrativa antimafia, l'attività cioè di verifica che le prefetture svolgono sulle imprese che chiedono di accedere ai beneifci del Decreto Liquidità. 

Il Protocollo d'intesa dispone che per accedere alle risorse del Decreto Legge 23 del 2020, l'impresa dovrà presentare un'autocertificazione con cui si attesta che nei propri confronti non sussistano le cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all'art. 67 del Decreto Legislativo 159 del 6 settembre 2011. 

Riguardo alle procedure: il beneficio sarà erogato prima della verifica, ma sarà sottoposto a condizione risolutiva.

 

Per ogni richiesta di concessione di garanzia ai sensi dell'art. 1 del DL Liquidità, SACE chiederà all'ente finanziatore di inserire la condizione risolutiva nel caso in cui il prefetto rilasci successivamente l'interdittiva antimafia.

 

SACE inoltre provvederà a dotarsi di una piattaforma nazionale di comunicazione automatica con la banca dati nazionale antimafia (BNDA) per l'inserimento massivo dei dati delle imprese i cui dati saranno da verificare. Nelle more della realizzazione della piattaforma, SACE accederà ai dati BNDA con modalità semplificate.

In caso di interdittiva, il soggetto finanziatore provvederà alla revoca immediata del finanziamento. 

Scarica qui il protocollo e la circolare del Ministero dell'Interno


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