CORONAVIRUS: SICINDUSTRIA CHIEDE LO STATO DI CRISI PER IL TURISMO

venerdì 10 aprile 2020

Comunicato Stampa

Stato di crisi per l'intero comparto del turismo con interventi mirati alle specifiche esigenze delle imprese che sono state, sono e saranno per chissà quanti mesi, le più colpite dalla pandemia. Un provvedimento necessario secondo Sicindustria, che chiede un intervento deciso al governo regionale che si appresta a varare il testo della legge finanziaria. “È necessario – afferma il presidente di Sicindustria Trapani, Gregory Bongiorno – fare scelte immediate e mobilitare cospicue risorse. Viceversa, con il blocco dell’offerta e il crollo totale della domanda c’è il rischio molto concreto di assistere a una moria d'imprese nel giro di pochissimo tempo. In Sicilia il turismo rappresenta un comparto essenziale e irrinunciabile dell'economia”.

È per questo che, al di là degli interventi di sostegno previsti dal governo nazionale, Sicindustria chiede che si mettano a punto a livello regionale misure finalizzate a promuovere la Sicilia come destinazione turistica; tutele specifiche destinati agli operatori del settore per il post Covid19, considerata la lunga e lentissima fase di ripresa; e misure ad hoc per gli scali siciliani che, soprattutto per quanto riguarda quelli minori, rischiano di pagare un prezzo altissimo alla crisi da virus.

Nello specifico, gli aeroporti di Birgi e di Comiso, già in difficoltà da tempo, erano in fase di riorganizzazione puntando sulla grande opportunità della continuità territoriale e l’attivazione dei nuovi voli con tariffe agevolate per i residenti in Sicilia. “In entrambi i casi, però – aggiunge Bongiorno – i termini previsti per i rispettivi bandi, ossia 13 aprile e 12 maggio, necessiteranno di un rinvio perché, vista la congiuntura attuale, sarà quantomeno difficile trovare vettori disposti a partecipare. Le economie dei singoli territori sono dipendenti dalle infrastrutture e, il caso di Birgi, lo ha dimostrato ampiamente. Negli anni di grande operatività dello scalo trapanese sono infatti fiorite un gran numero di attività in tutta la provincia, si sono recuperati i centri storici, case cadenti si sono trasformate in B&B e sono nate attività commerciali, creando posti di lavoro e gettito fiscale anche a beneficio dei Comuni. Per questo chiediamo alla Regione di intervenire senza indugi per mettere a punto una strategia complessiva e interventi decisi affinché la Sicilia non veda polverizzarsi una delle leve principali della sua economia”.


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